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Obiettivo formazione

Grazie a Fondimpresa anche in Liguria le aziende hanno potuto realizzare importanti interventi formativi per il consolidamento e lo sviluppo di competenze dei propri dipendenti.
02/12/2014

da Genova Impresa, n.6 anno 2013, Bimestrale - Confindustria Genova

Che cos'è Fondimpresa?

Fondimpresa è il fondo interprofessionale di Confindustria, CGIL, CISL e UIL per la formazione continua dei lavoratori. Dal 2000, infatti, le aziende possono destinare una parte del contributo obbligatorio versato all’Inps contro la disoccupazione involontaria (0,30%) a un fondo per la formazione continua. Sull’importanza dell’attività formativa, non più solo come opportunità ma sempre più come esigenza di imprese e lavoratori per mantenere il passo con il mercato, intervengono i componenti di OBR Liguria, l’Organismo Bilaterale Regionale creato da Fondimpresa su tutto il territorio nazionale per supportare tecnicamente l’attività di elaborazione dei piani formativi da parte delle imprese e per la successiva valutazione di conformità dei piani stessi ai fini del finanziamento.

 

Claudio Banci, Confindustria Liguria, presidente OBR Liguria

Claudio BanciMai come nei momenti di crisi il circuito positivo tra formazione, lavoro e sviluppo d’impresa deve essere rafforzato per consentire alle nostre aziende di superare l’attuale recessione e di potersi rilanciare nella sfida competitiva globale. Risulta, quindi, se possibile ancora più necessario e urgente che insieme alle “politiche passive”, mirate a ridurre il disagio sociale connesso alla crescente disoccupazione, vengano rafforzate, sostenute e rilanciate “politiche attive” per la ricollocazione dei lavoratori disoccupati e per la formazione e riqualificazione professionale di quelli occupati.

Formazione, quindi, come strumento per garantire la competitività e come leva strategica di crescita, indispensabile per le persone e per le imprese. Grazie alle azioni, risorse e misure messe in campo da Fondimpresa anche in Liguria, le aziende hanno potuto realizzare mirati e specifici interventi formativi per la salvaguardia e lo sviluppo di competenze e di professionalità dei propri dipendenti. Ma si può e si deve fare di più se si vuole davvero sostenere le politiche attive come strumento indispensabile per il superamento della crisi. Innanzitutto non sottraendo - per legge – risorse destinate alla formazione per finanziare gli ammortizzatori sociali, come successo quest’anno.

Occorre un cambio di rotta e una rinnovata “vision” da parte delle Istituzioni pubbliche a ogni livello. Per parte sua, l’OBR ligure, organismo bilaterale (Confindustria/Cgil, Cisl, Uil) di Fondimpresa in Liguria, nel 2013 ha progettato e sta realizzando una iniziativa per promuovere la conoscenza del Fondo, il suo utilizzo e per sviluppare interventi formativi mirati alle specifiche necessità aziendali e dei lavoratori, nella consapevolezza che investire in formazione è fattore essenziale per superare la crisi e sostenere la ripresa della competitività del nostro sistema produttivo.

 

Patrizia Avellani, Segreteria Cgil Liguria

Patrizia AvellaniLa formazione e l’aggiornamento professionale di tutti i lavoratori - e non solo di alcuni- è elemento di grande importanza per il sindacato; una maggior attenzione alla professionalità individuale infatti consente maggiori garanzie occupazionali e minori discriminazioni. Ai lavoratori viene sempre più richiesta flessibilità all’interno dell’azienda, ma anche, rispetto a un mercato del lavoro in continua evoluzione, la possibilità di cambiare società più volte nell’arco della vita. Anche per questi motivi, la formazione lungo tutto l’arco della vita professionale diventa un elemento qualificante che può determinare il futuro lavorativo delle persone.

Dobbiamo adattarci a un futuro in cui la formazione da opportunità, si trasforma in un diritto/dovere. Per questi motivi il sindacato chiede con determinazione che la formazione, che oggi risulta esser prevalentemente rivolta a giovani uomini scolarizzati e con qualifiche medio-alte, venga indirizzata verso tutti coloro che operano nelle aziende. Visto che il Fondo determina la propria attività in base alla condivisione di accordi sindacali, questi accordi debbono contenere maggior attenzione a una formazione rivolta verso coloro che sovente ne sono rimasti esclusi.

 

Andrea Sanguineti, Cisl Liguria, vice presidente Obr Liguria

Andrea Sanguineti L’ottimo risultato di Fondimpresa in tema di formazione, con milioni di lavoratori coinvolti, credo sia da attribuire soprattutto alla pratica concreta della bilateralità. È vincente il modello di Fondimpresa, che prevede nella disponibilità della singola azienda il 70% dei contributi versati, realizzando quindi una formazione sulla base delle proprie esigenze attraverso piani condivisi con le rappresentanze sociali. Bilateralità e contrattazione hanno permesso a Fondimpresa di sostenere le aziende anche in questi anni difficili attraverso piani di formazione per la riqualificazione del personale, e nel contempo avviando verso nuova occupazione persone che stavano perdendo il posto di lavoro. La risposta di Fondimpresa alla crisi è stata significativa soprattutto attraverso la messa a disposizione degli strumenti del fondo al servizio delle imprese per la formazione di migliaia di cassintegrati. Importanti sono i percorsi formativi che finanziano l’innovazione, perché in un sistema globale e competitivo è fondamentale saper cogliere la domanda di prodotti nuovi ed evoluti. Sono convinto che i risultati del fondo gestito direttamente dalle parti sociali sappia cogliere i bisogni delle aziende, dei lavoratori e che nella formazione vi sia il futuro del lavoro.

Alba Lizzambri, Segreteria UIL Liguria

Alba Lizzambri La crescita della disoccupazione ci porta a riflettere sul futuro di migliaia di persone che quotidianamente cercano lavoro senza trovarlo. Molte di esse abbandonano il terreno del mercato del lavoro per entrare, loro malgrado, nelle statistiche del fenomeno degli “scoraggiati”. L’ombrello della cassa integrazione protegge, ogni anno, oltre 1 milione e mezzo di lavoratori. Ma ancora per quanto? Se la tendenza negativa continuerà a crescere, ci saranno a breve più disoccupati di ogni età e meno occupati, ci sarà meno lavoro stabile e più lavoro parziale involontario. Per cercare di arginare e magari invertire questa tendenza, è necessario mettere in campo sia politiche economiche adeguate, con la riduzione della pressione fiscale per incentivare i consumi, che un piano straordinario per il lavoro, utilizzando rapidamente tutte le risorse europee e nazionali per lo sviluppo. La parola d’ordine deve essere: aiutare le imprese per creare buona occupazione. Ma in tempo di crisi è anche necessario non perdere la speranza per non smarrire la rotta. Valorizzare le buone pratiche che abbiamo messo a sistema in questi anni rappresenta un piccolo ma importante traguardo.